Festival della Libertà Ritrovata (evento collaterale)

Dal 15 aprile al 06 maggio
Treviso

Festival della Libertà Ritrovata.
Per ricordare, a 80 anni di distanza, la fine della guerra e la liberazione della città di Treviso – 29 aprile 1945 

TREVISO E LA RESISTENZA

Nel 1948, Treviso ricevette la Medaglia d’oro al Valor Militare per il suo ruolo nella Resistenza, opponendosi all’occupazione nazifascista e organizzando le prime brigate partigiane. La città e la provincia divennero il fulcro di una Resistenza molto attiva, sia armata che civile.

Il 25 aprile 1945, dopo che Sandro Pertini proclamò l’insurrezione nazionale, a Treviso le formazioni partigiane combatterono gli ultimi irriducibili gruppi fascisti e nazisti ancora asserragliati attorno al capoluogo. E finalmente nella notte tra il 28 e il 29 aprile, entrarono nel centro storico senza più incontrare resistenza. Il 29 aprile, Leopoldo Ramanzini, nominato dal CLN, divenne Prefetto della Treviso liberata. Il 30, le forze alleate, arrivate in città, trovarono già attive le prime istituzioni democratiche.

L’80° ANNIVERSARIO E IL FESTIVAL DELLA LIBERTÀ RITROVATA
La Liberazione fu il risultato di venti mesi di lotta, alimentata da ideali coltivati dagli antifascisti per oltre vent’anni. Istresco, da sempre impegnato nella conservazione della memoria della Resistenza, ha coinvolto, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, tante associazioni culturali della città per organizzare assieme il Festival della Libertà ritrovata. Si è voluto così rendere vivo e attuale il valore della Libertà offrendo un nutrito calendario di differenti iniziative rivolto a un vasto pubblico.

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    15.05.2025

    Milano

    Luogo

    campo Santa Maria dell’Orto – Venezia

    Orario

    14:00 / 14:30

    Inizio itinerario che dalla visita alla chiesa di Santa Maria dell’Orto continuerà il percorso tintorettiano con la chiesa di San Marziale (solitamente chiusa), la casa di Tintoretto, Campo dei Mori e il giardino di Palazzo Contarini con il “Casino degli Spiriti” affacciato sulla Laguna Nord con la guida del dr. Floriano Boaga.

    La durata del percorso è di circa 3 ore.

    Note

    20,00 euro cad. (comprensivo entrate, guide, cuffiette e contributo attività dell’Associazione)

    max 25 partecipanti

    iscrizione e pagamento entro 13 aprile 2025
    tramite bonifico bancario e/o in segreteria

    Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.

    Madonna dell’Orto

    La chiesa della Madonna dell’Orto sorge all’estremità settentrionale della città. Essa si affaccia sul campo omonimo, uno tra gli ultimi a Venezia a conservare l’antica pavimentazione in cotto spinato fra riquadri in pietra d’Istria. La zona in cui sorge la grande chiesa era allora caratterizzata da un’intensa attività mercantile e commerciale, che spiega la dedica originaria a San Cristoforo, patrono di traghettatori, viaggiatori e mercanti. Pochi anni dopo la chiesa cambiò denominazione assumendo quella attuale di “Madonna dell’Orto”, in virtù della presenza nelle immediate vicinanze di una statua raffigurante la Madonna col Bambino che lo scultore Giovanni de Santi aveva collocato nell’orto della sua casa e che, ritenuta miracolosa, era divenuta meta di pellegrinaggi.
    Il complesso della Madonna dell’Orto è uno degli esempi più preziosi di gotico veneziano, stile che domina l’edifico, malgrado i rimaneggiamenti e restauri che si susseguirono per tutto il XV secolo e che spiegano il sovrapporsi di elementi architettonici ormai rinascimentali, ravvisabili ad esempio nello splendido portale.
    La fortuna dell’edificio è legata tuttavia soprattutto al nome del pittore Jacopo Tintoretto (1518-1594), che aveva bottega a pochi isolati e che lavorò al suo interno per circa trent’anni, lasciandoci alcuni dei suoi massimi capolavori e trovando infine sepoltura nella cappella absidale di destra, insieme al suocero e ai figli Marietta e Domenico, quest’ultimo anch’egli pittore.
     
     

    San Marziale

    Anticamente sede parrocchiale, è attualmente la chiesa vicariale della parrocchia della Madonna dell’Orto. Venne dedicata a San Marziale, vescovo di Limoges. La prima costruzione risale al IX secolo, ma già nel XII secolo venne ristrutturata dalla famiglia Bocchi, anche se la pianta attuale è del XVII secolo. Venne inaugurata il 28 settembre 1721 dal patriarca Pietro Barbarigo.
    Le mura si presentano intonacate ma prive di ogni decoro. Il campanile è una struttura a vela molto semplice. L’interno si presenta molto ricco, in stile barocco. Un’unica navata accoglie gli avventori, nel soffitto riquadri pittorici inseriti in cornici dorate di Sebastiano Ricci, 1700 circa.
    L’altare maggiore poggia sulla parete di fondo del presbiterio ed è sovrastato da un enorme gruppo marmoreo attribuito a Tommaso Rues: Il Cristo sul mondo con angeli e santi. Dipinti di rilievo storico sono San Marziale in gloria fra i Santi Pietro e Paolo, di Jacopo Tintoretto, 1548 1549. In sacrestia Angelo Raffaele e Tobia di Tiziano Vecellio, 1530 circa, di Sebastiano Ricci del 1700 sul soffitto, in posizione centrale, Padre eterno con angeli in gloria.

    Giardino di Palazzo Contarini

    Palazzo Contarini è un palazzo di Venezia, situato nel sestiere di Cannaregio, vicino alla Madonna dell’Orto e presso la Sacca della Misericordia, dove si affaccia il Casino degli Spiriti. Edificio del XVI secolo, fu voluto dalla famiglia Contarini Dal Zaffo, è l’omonimo del palazzo Contarini dal Zaffo costruito dalla famiglia sul Canal Grande nel secolo precedente.
    Oggi è sede veneziana della Piccola casa della Divina Provvidenza, anche nota come Cottolengo dal nome del fondatore san Giuseppe Benedetto Cottolengo e della casa cardinalizia Opera fides intrepida. Il palazzo è un tipico edificio rinascimentale, la cui facciata sulla fondamenta di Gasparo Contarini è sviluppata in lunghezza e priva di simmetrie.
    Sul retro del palazzo si apre un enorme giardino che guarda verso il lato nord della città, dove si apre l’area lagunare.

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      Giugno 2025
      Biadene

      Tiepolo – Chiesa di Santi Lucia e Vittore

      La chiesa dei Santi Lucia e Vittore, o Chiesa Vecchia di Biadene, a Montebelluna, è lo “scrigno” di grandi tesori artistici e architettonici. Soprattutto, all’interno, nella chiesa fatta edificare dal Doge Alvise Pisani poco distante dalla sua villa, troviamo il primo affresco del grande pittore veneziano del Settecento, Giovambattista Tiepolo.

      Il Tiepolo aveva appena 20 anni quando Pisani gli diede l’incarico di realizzare l’affresco della volta che sovrasta l’altare maggiore della chiesa che fece costruire demolendo la preesistente antica cappella. Lo aveva chiamato ad affrescare la Chiesa Alvise Pisani, successivamente doge di Venezia. Ai Pisani la vicina villa era giunta in dote in seguito al matrimonio di AlmoroII, figlio di Alvise, con Isabella Correr. I Pisani provvidero a far erigere la chiesa che fu terminata nel 1719. L’affresco del Tiepolo, in campo ottagonale, rappresenta la Vergine Assunta sostenuta da angeli in volo, illuminata dallo Spirito Santo che in forma di colomba distende le sue ali. Non è l’unico affresco di questa bella Chiesa, recentemente avviata verso una attenta opera di restauro. La volta della navata custodisce infatti un affresco risalente al 1804, di Giambattista Canal: rappresenta l’incoronazione della Vergine e la gloria dei Santi Lucia e Vittore, patroni di Biadene.

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      Giugno 2025
      Moriago della battaglia

      G.A. da Pordenone – Chiesa parrocchiale San Leonardo

      Si ritiene che la Villa di Moriago risalga prima del secolo X cioè ai tempi dei Franchi i quali avrebbero introdotto il culto a S. Leonardo di Limoges che è tutt’ora il titolare della chiesa. Questa, nel 1110, era soggetta all’Abbazia di Vidor e nel 1375 divenne rettorato dipendente dalla Pieve di Sernaglia. Il Vescovo Card. M. Dalla Torre la eresse in parrocchia nel 1569. Si ha notizia di tre chiese: la primitiva che fu sostituita verso la fine del sec. XVI da un’altra; la seconda, consacrata dal Vescovo Lorenzo Da Ponte nel 1746 e infine la chiesa attuale costruita negli anni 1922-25, dopo le distruzioni della prima guerra mondiale, su disegno dell’arch. Alberto Alpago Novello di Belluno, e consacrata il 5 novembre 1928 dal Vescovo E. Beccegato. Sull’altare maggiore celebre tavola di G.A. Pordenone. Su cupola e tamburo affreschi degli Apostoli e Pentecoste del Cadorin.

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      Giugno 2025
      Valdobbiadene

      Paris Bordon e Francesco Beccaruzzi – Duomo di S. Maria Assunta

      L’architettura neoclassica degli esterni del duomo di Valdobbiadene non lascia facilmente immaginare che, all’interno, siano custoditi alcuni dipinti rinascimentali di grande pregio, realizzati da artisti della scuola veneta che spaziano dal Cinquecento al Novecento, e altre ve ne sarebbero che sono andate perdute negli anni, anche a causa degli eventi bellici.
      La “pala grande” dedicata all’Assunta è una delle più importanti opere di Francesco da Conegliano, detto il Beccaruzzi, che la eseguì agli inizi del Cinquecento.

      Altrettanto preziosa è la pala, databile agli anni 1535-1543, del trevigiano Paris Bordon, uno dei più brillanti allievi di Tiziano, che ritrae la Madonna con Gesù bambino in trono, san Sebastiano e san Rocco.

      L’altare di San Giovanni battista, all’interno della chiesa arcipretale di Valdobbiadene, è ornato da un pregevole dipinto tardo cinquecentesco firmato da Palma il Giovane e raffigurante i Santi Giovanni battista, Girolamo e Antonio abate. La tela che accomuna i tre santi penitenti del deserto appare in stretta relazione con quella dei Santi Agostino e Domenico realizzata dallo stesso autore a Traù in Dalmazia nel 1599.

      Dettagli

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        3-6 Giugno 2025

        Spettacolo classico al Teatro Greco di Siracusa e Noto, Ragusa Ibla, Modica, Marzamemi

        Viaggio come da programma realizzato con agenzia Hirondelle di Treviso.

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          28.05.2025
          Treviso

          Assemblea annuale dei soci

          Orario

          17:00

          Luogo

          In via di definizione

          Cena sociale

          Orario

          20:00

          Luogo

          In via di definizione

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            20 Maggio 2025
            Treviso

            Conferenza sul teatro greco “Il mito di Elettra”. A cura della prof.ssa Paola di Giuseppe

            Il mito di Elettra, uno dei più ricorrenti all’interno della produzione tragica greca, è presente quest’anno a Siracusa per la regia di Roberto Andò. Protagonista femminile Sonia Bergamasco.

            Personaggio tra i più suggestivi e importanti del mondo greco, presente nei tre tragici, in Sofocle è assoluta protagonista, dotata di forza eroica, non arretra di fronte a nessuna minaccia e si tiene in vita con l’odio e la speranza del ritorno di Oreste.

            Donna isolata, circondata da nemici fin dall’uccisione del padre Agamennone, obbedisce ad una insopprimibile sete di giustizia. Le sue sofferenze fisiche e spirituali sono il centro del dramma, di cui l’uccisione della madre Clitemestra per mano del fratello Oreste è la cornice.

            Luogo

            Sala Coletti – museo Santa Caterina, Treviso

            Orario

            16:00

            Note

            Ingresso aperto al pubblico

            Offerta responsabile quale contributo alle attività dell’associazione

            Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.

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              15.05.2025

              Milano

              Note

              55,00 euro cad. (comprensivo biglietti, guide, whissper, contributo attività
              dell’Associazione)

              max 20 partecipanti

              iscrizione e pagamento entro 28 aprile 2025
              tramite bonifico bancario e/o in segreteria

              P.S. ricordiamo che l’arrivo a Milano è autonomo.
              Le visite sono state fissate tenendo conto degli orari di Trenitalia
              Parternza da Treviso c. ore 7.31 – arr. Milano centrale ore 10.15 (frecciarossa)
              Ritorno da Milano c. ore 18.45 – arr. Treviso c. ore 21.28

              Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.

              Visita guidata alla mostra “Felice Casorati

              La mostra Felice Casorati, a cura di Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, è un’antologica che ricostruisce l’intero arco di attività dell’artista, ripercorrendo le diverse stagioni della sua pittura. Concepita per le sale di Palazzo Reale, l’esposizione raccoglie cento opere di assoluto rilievo, tra dipinti, sculture, disegni e opere grafiche, provenienti da prestigiose raccolte private e da collezioni museali, tra le quali, in particolare la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, il museo italiano depositario del più cospicuo nucleo di opere dell’artista.
              L’esposizione mette in luce anche la vocazione e l’attività poliedriche dell’artista, che si spingono oltre la pittura nei territori di altre arti: dalla scultura alla grafica, dove Casorati ha ottenuto risultati altrettanto alti e originali grazie a una continua sperimentazione, senza dimenticare il disegno, l’illustrazione e la passione per la musica, che lo ha portato a una notevolissima attività di scenografo e costumista. In mostra, infatti, grazie alla collaborazione con l’Archivio Felice Casorati, si potranno ammirare oltre ai dipinti di fondamentale importanza, anche incisioni, disegni, sculture, arredi e documenti.

              Luogo

              Palazzo Reale – Milano

              Orario

              11:30

              Visita guidata alla Villa Necchi Campiglio

              Immersa in un ampio giardino privato con piscina e campo da tennis nel centro di Milano, Villa Necchi Campiglio venne completata nel 1935. Il progetto fu dell’architetto Piero Portaluppi, su incarico della famiglia Necchi Campiglio, membri della ricca ed elegante borghesia industriale della Milano anni Trenta. La disposizione degli spazi interni risponde alla divisione tradizionale delle dimore nobiliari: area giorno al primo piano, stanze da letto al piano superiore, stanze di servizio nel sottotetto e sale da gioco nel seminterrato, insieme agli spogliatoi e bagni per la piscina. La famiglia Necchi Campiglio volle tuttavia allontanarsi dalla tradizione dell’epoca, prevedendo ampie zone destinate al ricevimento degli ospiti e alla socialità: la Sala da pranzo, il Fumoir, la Biblioteca e il Salone. Nel secondo dopoguerra la Villa fu interessata dall’intervento di riallestimento dell’architetto Tomaso Buzzi, che addolcì la linearità dello stile di Portaluppi inserendo elementi d’arredo ispirati al Settecento e in particolare allo stile Luigi XV.

              La villa ospita inoltre tre importanti donazioni: la raccolta di opere d’arte del primo novecento di Claudia Gian Ferrari, quella di dipinti e arti decorative del XVIII secolo di Alighiero ed Emilietta De’ Micheli e quella di opere su carta della prima metà del Novecento di Guido Sforni.

              Luogo

              Villa Necchi Campiglio – Via Volfango Mozart 14, Milano

              Orario

              16:00

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                09 Maggio 2025
                Treviso

                Conferenza a cura del prof. E. Manzato “Il contributo degli artisti alla ricostruzione di Treviso: 1945-1950”

                Il 25 aprile 2025 ricorre l’80° della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. L’Auser di Treviso in collaborazione con L’Associazione Amici dei musei propone, tra altre iniziative, una conferenza di Eugenio Manzato sul Contributo degli artisti trevigiani alla rinascita della città. La conferenza farà da prologo a una contenuta mostra delle opere di questi artisti presenti nel Museo Bailo in gran parte inedite.

                Al momento della liberazione Treviso, pesantemente e più volte bombardata nel corso della guerra, mostra un tessuto urbano lacerato da distruzioni di interi quartieri. Nel giro di pochi anni la città risorgerà, e alla sua rinascita portano contributo gli artisti che riprendono a dipingere e modellare, e ad esporre le loro opere in luoghi di fortuna. È emblematica del loro fertile attivismo una foto che ritrae i pittori Bruno Darzino e Renato Nesi mentre dipingono sopra le macerie, incoraggiati dallo scultore Carlo Conte e dal professor Ettore Luccini, commentatore della loro produzione.

                Riuniti ne “La Rossignona”, associazione di lettere e arti, gli artisti organizzeranno, fra il 1945 e il 1950, diverse mostre, sia delle loro opere, che di artisti forestieri, fornendo ai cittadini un forte segnale di speranza e di fiducia nell’avvenire.

                A seguire  il prof. Manzato illustrerà la piccola esposizione dedicata agli autori presentati e recuperati dagli archivi per l’occasione.

                Luogo

                Sala Zanini – Museo Bailo, Treviso

                Orario

                16:00

                Note

                Ingresso aperto al pubblico

                Offerta responsabile quale contributo alle attività dell’associazione

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                  Maggio 2025
                  Treviso

                  Visita guidata alla mostra “La Maddalena e la Croce. Amore sublime”

                  La Maddalena e la Croce. Amore Sublime”, a cura del direttore Fabrizio Malachin e dello staff dei Musei Civici, è una mostra che affronta temi universali quali passione, sofferenza, devozione, redenzione, amore. E lo fa attingendo alle interpretazioni che nei secoli grandi artisti hanno saputo elaborare intorno alle figure di Cristo e Maria Maddalena, esplorandone lo straordinario potenziale emotivo. La mostra non si limita a raccontare il sacro ma comprende e trascende la storia evangelica per farne una esperienza universale, capace di toccare corde profonde dell’animo umano.

                  La ricca mostra vedrà l’esposizione di opere che attraversano i secoli, dal Duecento al Novecento, a conferma del fascino che la tematica ha sempre rivestito nelle arti figurative e a riprova dell’universalità del tema, capace di rinnovarsi continuamente nella mente e nello spirito degli artisti di tutta Europa.
                  Tra i capolavori, citiamo ad esempio le miniature bolognesi della straordinaria “Bibbia di San Paolo”, fino alla grande pittura rinascimentale, con Bellini, Jan Polack, Jacopo Bassano, Giampietrino, Palma il Giovane, Guercino per giungere a Bernardo Strozzi, Ludovico Carracci, Carlo Saraceni, Domenico Tintoretto, Sebastiano Ricci, Mattia Bortoloni, Antonio Canova, Mosè Bianchi, per approdare ad Alberto Martini, cui è riservato un omaggio, nel suo Centenario.
                  Visita guidata da uno curatore della  mostra.

                  Luogo

                  Museo Santa Caterina – piazzetta Botter, Treviso

                  Orario

                  16:30

                  Note

                  max 25 partecipanti

                  10,00 euro cad. (comprensivo biglietto, guide, contributo attività dell’Associazione)

                  Iscrizione e pagamento entro …. tramite bonifico bancario e/o in segreteria.

                  Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.

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                    04.04.2025
                    Mestre

                    Visita guidata alla mostra “Arte ritrovata, capolavori oltre la guerra dal MuMa di Le Havre “

                    Un’esposizione dal forte valore simbolico, che vede il prestigioso Museo d’Arte Moderna André Malraux (MuMa) di Le Havre prestare per la prima volta nella storia una parte della sua collezione, la più importante per dipinti impressionisti in Francia fuori da Parigi. La mostra, curata da Marianne Mathieu e da Geraldine Lefebvre, Direttrice del MuMa, presenta più di 50 capolavori pittorici, databili tra Ottocento e primo Novecento, miracolosamente sopravvissuti ai bombardamenti, firmati da artisti di primo piano tra i quali Renoir, Monet, Sisley, Gauguin, Dufy, Marquet, Boudin e Braque.

                    L’occasione si presenta nell’ambito delle celebrazioni per l’ottantesimo anniversario dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che rase al suolo nel settembre 1944 la città di Le Havre, poi ricostruita virtuosamente attorno al suo museo, il MuMa, divenendo così simbolo di modernità e rinascita.

                    Attraverso queste opere, l’esposizione vuole rappresentare un ideale passaggio di testimone tra due città, Le Havre e Mestre, unite dall’esperienza della Guerra Totale, per ribadire l’importanza del patrimonio culturale nel mantenere viva la memoria collettiva e il valore dell’arte come veicolo di resilienza e di rinascita.

                    A rinforzare il dialogo tra le due città, inoltre, una sezione della mostra sarà dedicata a un approfondimento fotografico e documentale che testimonierà quanto accaduto a Mestre a partire dal terribile bombardamento del 28 marzo 1944 e presenterà il percorso di risanamento iniziato nel secondo dopoguerra per il patrimonio abitativo come per la zona industriale.

                    Luogo

                    Museo M9 – Via Giovanni Pascoli 11, Mestre

                    Orario

                    15:00

                    Note

                    max 25 partecipanti

                    20,00 euro cad. (comprensivo biglietto, guide, contributo attività dell’Associazione)

                    Iscrizione e pagamento entro 25.03.2025 tramite bonifico bancario e/o in segreteria.

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