Situata al centro dell’Emilia-Romagna, Modena, capoluogo dell’omonima provincia, è una città ricca di storia, di eccellenze e di patrimoni artistici conosciuti in tutto il mondo.
Le sue straordinarie bellezze, tutte concentrate nel centro storico, raccontano i fasti di una città per lungo tempo capitale di un ducato, quello dei Signori d’Este, che qui risiedettero dal 1598. L’Unesco ha riconosciuto il valore universale dei suoi tesori dichiarando Il Duomo, Piazza Grande e la Torre Ghirlandina Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Note
75,00 euro cad. (comprensivo biglietto, guide, whissper, contributo attività dell’Associazione)
max 25 partecipanti
iscrizione e pagamento entro 24 ottobre 2024 tramite bonifico bancario e/o in segreteria
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
Le Gallerie Estensi sono un grande polo museale strutturato su 5 diversi siti in tre città: Modena, Sassuolo e Ferrara. Offrono al visitatore la panoramica completa dell’esperienza intellettuale e culturale degli Estensi. A Modena sono custoditi all’interno del Palazzo dei Musei nel centro storico: la Galleria Estense, una delle più antiche e importanti Gallerie Nazionali d’Italia, la Biblioteca Estense Universitaria e il Museo Lapidario Estense.
Una delle più antiche e importanti Gallerie Nazionali d’Italia, testimonia l’amore per l’arte e il collezionismo degli Estensi. Espone disegni, bronzi, ceramiche, strumenti musicali e medaglie. Dal 1894 la Galleria ha trovato sistemazione nel Palazzo dei Musei, già grande Albergo dei Poveri, progettato dall’architetto Pietro Termanini per incarico di Francesco III e terminato nel 1771.Presenta oggi numerosi capolavori, fondi oro, tavole dei maestri fiamminghi e della pittura veneta ed emiliana. Spiccano tra gli altri il busto di Francesco I del Bernini, il ritratto del duca del Velázquez, il trittico di El Greco e i dipinti di Correggio, Tintoretto, Veronese, Guido Reni, Guercino, Salvator Rosa tra i più noti.
Orario
10:30
Visita guidata al Duomo, Torre Ghirlandina, piazza
Il 9 giugno 1099, data importantissima per la città di Modena, venne posata la prima pietra del Duomo, splendido esempio di arte romanica che stupì i contemporanei, e che continua tuttora a sorprendere per la sua straordinaria bellezza e originalità. Una cronaca contemporanea, la Relatio de innovatione ecclesiae Sancti Geminiani, ci informa che la scelta dell’architetto avvenne per miracolosa ispirazione divina: il clero e la cittadinanza modenesi affidarono l’incarico di progettare la Cattedrale a Lanfranco, il quale diede vita a un’architettura nuova e ardita, che costituì un modello per l’arte romanica fiorita dopo di lui. Per il rivestimento lapideo dell’edificio fu utilizzato materiale di reimpiego proveniente da Mutina romana, come dimostrano le indagini scientifiche effettuate durante la campagna di restauro iniziata nel 2006.
Sulla struttura ideata da Lanfranco, una basilica suddivisa in tre navate da un’alternanza di colonne e pilastri con presbiterio sopraelevato sulla cripta, si innestò, in uno straordinario rapporto di armonia, la scultura di Wiligelmo. A lui e ad altri scultori attivi agli inizi del XII secolo si deve la splendida decorazione che popola di motivi vegetali o di esseri fantastici ogni capitello della loggia e delle semicolonne e ogni mensola dei sottostanti archetti, motivi architettonici che come un ritmico contrappunto scandiscono l’intero perimetro del Duomo.
Rimane ineguagliata, dopo nove secoli, la toccante espressività dei Rilievi della Genesi, scolpiti da Wiligelmo su grandi lastre di pietra, anch’esse di reimpiego. Le vicende di Adamo ed Eva, di Caino e Abele, dell’arca di Noè conservano ancora oggi, intatte, una forte intensità, una inusuale carica espressiva e una straordinaria capacità narrativa.