Visita guidata dall’artista Olimpia Biasi alla sua mostra “Per un’aiuola di stelle”
È stato guardando il cielo stellato di Giotto alla Cappella degli Scrovegni che mi è apparsa ‘l’aiuola di stelle’.
Quel blu dilavato dalla pioggia del tempo che accoglie l’eterno fiorire pulsante.
Da qui il rimando a Louise Glück, al suo Iris selvatico: «mentre un uomo e una donna fanno fra loro un giardino come un lenzuolo di stelle, qui indugiano nelle sere d’estate e la sera diviene fredda dal loro terrore…».
Io coltivo aiuole di terra, da cui escono palpitanti ed effimeri fiori dopo averne sparsi i semi.
Coltivo aiuole di tela, su cui spargo colore terragno che fa scaturire brandelli di mondo.
Coltivo garze impalpabili su cui brulicano insetti ed erbari, coltivo arazzi come ragnatele di segni che camminano nell’aria… coltivo quello che vedo e imparo dai libri.
E tutto ritorna: la sapienza degli antichi erbari, la Viriditas di Hildegard von Bingen, Petrarca giardiniere, le teorie di Stefano Mancuso e i quanti della coscienza di Faggin.
Il mondo è una grande aiuola coperta da un lenzuolo di stelle e in mezzo c’è il suo racconto… scritto nei libri e nelle mani degli artisti.
Orario
15:00
Visita guidata al Museo della Natura e dell’Uomo
Viene inaugurato il 23 giugno il Museo della Natura e dell’Uomo, la principale eredità permanente lasciata alla città dalle celebrazioni per l’ Ottocentenario dell’Università di Padova; grazie a una superficie espositiva di circa 4.000 mq, è il più grande museo universitario scientifico italiano.
Un viaggio attraverso il tempo che mette in continua relazione l’essere umano e la natura, raccontando le complessità del pianeta Terra in un’ottica evolutiva. Dalle meteoriti e le comete, messaggere dell’universo, la narrazione del Museo attraversa le ere geologiche fino al tempo delle vicende umane, l ’antropocene, stimolando una riflessione sull’impatto delle persone nella biodiversità e sul cambiamento climatico. Un percorso dal cuore della terra a quello degli esseri viventi, fatto di infinite connessioni, in cui la storia delle scienze ci aiuta a interpretare il mondo che verrà.
Una selezione del patrimonio di 200mila reperti naturalistici e antropologici costruito nei secoli dall’Università di Padova, nato dalla fusione di quattro collezioni storiche patavine: Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia.