Grande Pompei
Grande Pompei
Care amiche e cari amici,
in allegato vi inviamo il programma dettagliato del nostro viaggio:
GRANDE POMPEI
che avrà luogo dal 15 al 18 ottobre 2024 e che comprenderá la visita alle aree archeologiche di Pompei, Oplontis e Boscoreale nonché delle Ville Vesuviane e del Museo Archeologico di Napoli.
Le iscrizioni e l’acconto di € 550 p.p. verranno raccolti entro il 9 Agosto dall’Agenzia viaggi HIRONDELLE, Piazza Pola, 4, Treviso,
che si occuperà di ogni altra formalità inerente il viaggio.
Nella certezza di vedervi numerosi, vi ringraziamo per l’attenzione e porgiamo cordiali saluti.
Note
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
La visita sarà guidata dal dott. Andrea Bellieni.
Marco Polo (1254-1324) è certamente il più illustre viaggiatore medievale, e non solo. Prima e dopo di lui altri intrapresero con successo viaggi verso Oriente. Ma Marco Polo, in virtù della sua straordinaria opera Il Milione, è indubbiamente il più celebre e conosciuto personaggio che abbia viaggiato da Occidente a Oriente e ne abbia lasciato ampia e documentata narrazione.
Celebrare Marco Polo e il suo itinerario a 700 anni dalla morte è un’occasione importante per raccontare la sua impareggiabile e ineguagliabile vita e la sua conoscenza [“acciocché si potessero sapere le cose che sono per lo mondo…”] di quelle terre e popolazioni lontane, ma anche per capire quali sono, oggi, le relazioni fra questi diversi mondi e come le “vie della seta” non abbiano smarrito importanza e attualità.
La mostra, curata da Chiara Squarcina e Giovanni Curatola, si articolerà in diverse sezioni.
A partire dall’illustrazione della realtà cittadina e mercantile veneziana nella prima metà del Trecento e il ruolo del viaggio nella cultura commerciale veneta prima e dopo l’esperienza dei Polo: la cartografia – non solo veneziana – ad esempio; e quanto i racconti e gli itinerari dei mercanti abbiano influenzato e determinato questa scienza.
Delle diverse fedi religiose rende conto il bellissimo testo di Marco Polo: i Cristiani (in varie declinazioni, compresa quella nestoriana), i Musulmani (anche questa civiltà con sfumature non secondarie), i Cinesi (Confuciani, Buddhisti, Taoisti…) e gli Indiani (appunto l’Induismo). Nella mostra si darà conto di queste diversità così come delle varie sensibilità illustrate nel celebre testo del Milione.
Luogo
Palazzo Ducale, Appartamento del Doge – Venezia
Orario
Da definire
Note
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
Note
Quota in via di definizione. comprensivo di biglietto, guide, whissper, contributo attività
dell’Associazione.
Max 25 partecipanti
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
Valsanzibio è stato portato all’attuale splendore nella seconda metà del Seicento dal Nobile veneziano Zuane Francesco Barbarigo, aiutato dai figli Antonio e Gregorio.
Fu proprio quest’ultimo, il primogenito Gregorio, Cardinale, Vescovo di Padova e futuro Santo, ad ispirare l’alta simbologia del progetto dovuto al principale architetto e fontaniere Pontificio Luigi Bernini. Infatti, l’allora Cardinale Gregorio Barbarigo, in seguito ad un voto solenne fatto da suo Padre a Nostro Signore nel 1631, volle che il giardino di Valsanzibio fosse monumentale emblema della via di perfezione che porta l’uomo dall’Errore alla Verità, dall’Ignoranza alla Rivelazione.
Questo eccezionale esempio di giardino barocco consta di oltre 60 statue scolpite nella pietra d’Istria, in gran parte opera del Merengo (vedi nota 2 in basso), ed altrettante sculture minori che si integrano ad architetture, ruscelli, cascate, fontane, laghetti, scherzi d’acqua e peschiere, fra innumerevoli alberi ed arbusti, su più di 10 ettari di superficie. Inoltre, all’interno del complesso e tappa importante nel Percorso di Salvificazione, c’è il Labirinto di Bosso, la simbolica Grotta dell’Eremita, l’Isola dei Conigli e il Monumento al Tempo.
Il giardino di Valsanzibio, realizzato tra il 1665 e il 1696, grazie all’alto messaggio affidatogli dal Fondatore, è uno straordinario esempio di giardino simbolico interamente leggibile, di un gran giardino d’acque in completa efficienza e oggi si presenta come uno dei più estesi ed integri giardini d’Epoca mondiali.
Orario
10:30/11:00
Il Castello del Catajo deve la sua costruzione alla famiglia Obizzi, originaria della Bogogna (Francia), essa si può considerare, nella storia italiana, una famiglia di “Capitani di ventura”, giunti in Italia al seguito dell’imperatore Arrigo II nel 1007 in un periodo di pace Pio Enea I degli Obizzi, attratto dalla bellezza dei Colli Euganei, decise di costruire un palazzo adeguato alla gloria della famiglia ampliando la precedente casa materna costruita nei primi decenni del ‘500, ora chiamata Casa Beatrice.
Fu ideato lo stesso Pio Enea ad ideare l’edificio avvalendosi dell’aiutodell’architetto Andrea Da Valle e sta a meta tra il castello militare e la villa principesca. La parte più imponente detta Castel Vecchio fu costruita tra il 1570 e il 1573 continuando con diversi ampliamenti continuarono fino alla seconda metà del XIXsecolo.
All’inizio erano previste pitture solo su i muri esterni, purtroppo ora solo parzialmente leggibili, ma nel 1571 Pio Enea chiamò Gian Battista Zelotti, discepolo di Paolo Veronese, ad affrescare le pareti interna con le gesta della sua famiglia, dando vita ad uno dei più spettacolari cicli di affreschi delle ville venete.
Orario
15:00
Visita guidata a cura del dott. Fabrizio Malachin.
Donna in scena! La figura femminile protagonista di un affascinante
racconto del bel mondo tra Otto e Novecento. Un mondo in equilibrio tra
tradizione e progresso in cui la donna conquista alla modernità spazi di
libertà e indipendenza.
Nella mostra Donna in scena. Boldini, Selvatico, Martini, diretta da Fabrizio
Malachin, anche direttore dei Musei Civici Trevigiani, e allestita al Museo
Santa Caterina, si danno convegno celebrità, da Eleonora Duse a Wally
Toscanini, da Lydia Borelli a Toti Dal Monte, accanto a eleganti esponenti
della borghesia e della nobiltà trevigiana, veneta e nazionale, immortalati
dai colori dei più affermati pittori a cavallo tra i due secoli, artisti spesso
specializzati nel grande ritratto femminile, e per questo celebri, ammirati, e
contesi. Da Giovanni Boldini, a Giacomo Grosso, da Cesare Tallone, a
Vittorio Corcos, fino al britannico John Lavery, oltre agli Italiens de
Paris Giuseppe de Nittis e Federico Zandomeneghi. Importante la selezione
dei grandi veneti del momento quali Ettore Tito, Pietro Pajetta, Eleuterio
Pagliaro, e soprattutto Giulio Ettore Erler e Lino Selvatico, il “Boldini
Veneto” campione del ritratto alla moda di primo Novecento, tra Venezia,
Milano e l’Europa. Corona una selezione di prim’ordine l’eccezionale
presenza dei più importanti capolavori di Alberto Martini, precursore del
surrealismo e ritrattista dall’atmosfera magica.
La mostra sottolinea ancora il curatore: “ prende le mosse dall’attività di
due protagonisti della scena trevigiana e veneta di quell’epoca che l’Istituto
desidera far riscoprire al grande pubblico nel 100° e nel 60° della morte:
Lino Selvatico (Padova, 20 luglio 1872–Treviso, 25 luglio 1924) e Giulio
Ettore Erler (Oderzo, 20 gennaio 1876–Treviso, 9 gennaio 1964). Artisti
celebri, in particolare per i grandi ritratti femminili, fino ai nudi sensuali ma
mai volgari, che hanno raccontato il nascere di quel ‘piccolo’ mondo
borghese veneto. Le loro opere sono una finestra su un’epoca romantica,
affascinante, mondana ma anche decadente. Entrambe sono legati a
Treviso per le vicende biografiche personali e artistiche”.
Luogo
Museo di Santa Caterina – Treviso
Orario
Da definire
Note
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
Orario
17:00
Luogo
Museo Bailo, sala Zanini,- Borgo Cavour 24
Orario
19:30
Luogo
Ristorante LE QUERCE – Via Talponera, Ponzano Veneto, TV
Note
30,00 euro cad. comprensivo di biglietto, guide, whissper, contributo attività
dell’Associazione.
Max 20 partecipanti
iscrizione e pagamento entro il 02 maggio 2024
tramite bonifico bancario e/o in segreteria
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
È stato guardando il cielo stellato di Giotto alla Cappella degli Scrovegni che mi è apparsa ‘l’aiuola di stelle’.
Quel blu dilavato dalla pioggia del tempo che accoglie l’eterno fiorire pulsante.
Da qui il rimando a Louise Glück, al suo Iris selvatico: «mentre un uomo e una donna fanno fra loro un giardino come un lenzuolo di stelle, qui indugiano nelle sere d’estate e la sera diviene fredda dal loro terrore…».
Io coltivo aiuole di terra, da cui escono palpitanti ed effimeri fiori dopo averne sparsi i semi.
Coltivo aiuole di tela, su cui spargo colore terragno che fa scaturire brandelli di mondo.
Coltivo garze impalpabili su cui brulicano insetti ed erbari, coltivo arazzi come ragnatele di segni che camminano nell’aria… coltivo quello che vedo e imparo dai libri.
E tutto ritorna: la sapienza degli antichi erbari, la Viriditas di Hildegard von Bingen, Petrarca giardiniere, le teorie di Stefano Mancuso e i quanti della coscienza di Faggin.
Il mondo è una grande aiuola coperta da un lenzuolo di stelle e in mezzo c’è il suo racconto… scritto nei libri e nelle mani degli artisti.
Orario
15:00
Viene inaugurato il 23 giugno il Museo della Natura e dell’Uomo, la principale eredità permanente lasciata alla città dalle celebrazioni per l’ Ottocentenario dell’Università di Padova; grazie a una superficie espositiva di circa 4.000 mq, è il più grande museo universitario scientifico italiano.
Un viaggio attraverso il tempo che mette in continua relazione l’essere umano e la natura, raccontando le complessità del pianeta Terra in un’ottica evolutiva. Dalle meteoriti e le comete, messaggere dell’universo, la narrazione del Museo attraversa le ere geologiche fino al tempo delle vicende umane, l ’antropocene, stimolando una riflessione sull’impatto delle persone nella biodiversità e sul cambiamento climatico. Un percorso dal cuore della terra a quello degli esseri viventi, fatto di infinite connessioni, in cui la storia delle scienze ci aiuta a interpretare il mondo che verrà.
Una selezione del patrimonio di 200mila reperti naturalistici e antropologici costruito nei secoli dall’Università di Padova, nato dalla fusione di quattro collezioni storiche patavine: Mineralogia, Geologia e Paleontologia, Zoologia e Antropologia.
Orario
16:30
Note
75,00 euro cad. comprensivo di biglietto, guide, whissper, contributo attività
dell’Associazione.
Max 25 partecipanti
iscrizione e pagamento entro il 26 aprile 2024
tramite bonifico bancario e/o in segreteria
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
Il Museo Archeologico Nazionale di Adria ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico della città, il cui nome è indissolubilmente legato al Mare Adriatico. Il cuore del centro greco ed etrusco, fondato all’inizio del VI secolo a.C., si trova in corrispondenza con il settore meridionale della città attuale, mentre a sud, a est e a nord si estendevano le necropoli.
Tra i nuclei più importanti delle collezioni museali si collocano i numerosi reperti di ceramica attica a figure nere e rosse, i preziosi rinvenimenti dalle necropoli, arcaiche ed ellenistiche, arricchite da oggetti in ambra e pasta vitrea oltre che dalla gioielleria etrusca in oro e argento. Famosa è la cosiddetta ‘Tomba della Biga’, del III secolo a.C., con carro deposto con la sua pariglia di cavalli e con un terzo cavallo, da sella, al seguito.
Orario
10:30/11:00
Il Museo Delta Antico trova spazio nell’imponente architettura neoclassica del Settecentesco Ospedale degli Infermi (1771/1784).
Il museo narra la storia dell’antica foce del Po che, con i numerosi canali navigabili e le vie di terra, è stata nei secoli un importante snodo di commerci e di civiltà che collegava il mondo Mediterraneo e l’Europa continentale, diviso in sezioni tematiche e cronologiche.
Di particolare rilievo le sezioni dedicate alla città etrusca di Spina, con gli oggetti provenienti dall’abitato e i ricchi corredi delle tombe, al mondo romano, alla nascita di Comacchio nell’alto medioevo come emporio commerciale e sede vescovile.
Nel museo è stato trasferito, con un nuovo suggestivo allestimento, il prezioso carico della nave romana di Comacchio, un’autentica Pompei del mare che è uno spaccato del mondo globalizzato dell’impero romano.
Orario
15:00
La rassegna, curata da Elisabetta Pasqualin, direttore del Museo, con la collaborazione di Sabina Collodel, è dedicata agli anni che precedono la seconda guerra mondiale, quando, tra il 1930 e il 1940, il futurismo raggiunge l’apice del suo sviluppo con l’aeropittura che, trasposta in grafica, esalta il volo e la vista dall’alto per riplasmarsi nell’avvicinamento al surrealismo. Manifesti e pittura riflettono il clima del momento: un Paese che si sta trasformando da agricolo a industriale, con le industrie aereonautica e automobilistica al centro della scena. aumentando, naturalmente, il numero di manifesti incentrati sul tema del volo e delle manifestazioni aereonautiche. I colori rimangono accesi e contrastanti mentre il lettering si fa meno predominante e , pur partecipe della struttura del manifesto, si pone più a corredo esplicativo delle immagini.
Accanto a creazioni di Di Lazzari, Martinati, Garretto, la rassegna propone il “Manifesto per l’esposizione aeronautica italiana”, opera del 1934 dell’unica artista donna presente in mostra, Carla Albini.
Luogo
Museo nazionale Collezione Salce San Gaetano – Treviso
Orario
16:00
Note
15,00 euro cad. contributo richiesto, comprensivo di guida, biglietti e contributo attività Associazione.
Max 25 partecipanti
iscrizione e pagamento entro il 05 aprile 2024
tramite bonifico bancario e/o in segreteria
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
Note
90,00 euro cad. comprensivo di biglietto, guide, whissper, contributo attività
dell’Associazione.
Max 25 partecipanti
iscrizione e pagamento entro il 29 marzo 2024
tramite bonifico bancario e/o in segreteria
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
A metà dell’Ottocento, nell’Inghilterra vittoriana,in piena Rivoluzione industriale, alcuni giovanissimi artisti – Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais, William Holman Hunt , radunati in una Confraternita, ardirono cambiare il corso dell’arte. Se la spinta programmatica fu breve – nel 1853 era già terminata – lo sviluppo dei modelli fu pervasivo e il successo duraturo.
La mostra forlivese del 2024 è un evento unico. Con oltre 300 opere è l’esposizione dedicata ai Preraffaelliti più grande mai realizzata. Essa intende ricostruire, attraverso prestiti eccezionali dai principali musei del mondo, l’intera vicenda delle tre generazioni di artisti che andarono sotto il nome di Preraffaelliti. Un percorso unico, che va dalle radici ottocentesche dei Nazareni e di J. Ruskin, alla loro eredità novecentesca. Centrale, nell’esposizione ai Musei di San Domenico, è il confronto diretto tra la pittura italiana che va dal dal Trecento al Cinquecento e questi moderni artisti. L’esposizione forlivese si conclude mostrando come i pittori e gli artisti italiani dell’ultimo Ottocento – da De Carolis a Sartorio – abbiano rinnovato la loro identità anche attraverso il confronto con la lunga vicenda dei Preraffaelliti.
La mostra è a cura di Liz Prettejohn, Peter Trippi, Cristina Acidini e Francesco Parisi; di Gianfranco Brunelli la direzione generale.
Luogo
Museo civico di San Domenico – Forlì
Orario
10:30/11.00
Fondata dai Romani nel II secolo a. C. con il nome di Forum Livii, all’incrocio della via consolare con la strada che portava in Toscana, la città è situata nella parte orientale della Pianura Padana lungo la via Emilia.
Forlì conserva tracce significative sia dell’epoca romanica sia di quella rinascimentale, che ha visto Caterina Sforza signora incontrastata della città. Notevole è anche la presenza di un ricco patrimonio del periodo razionalista degli anni venti e trenta.
Nel centro storico sono riconoscibili i due assi viari principali di origine romana, suddivisi nei quattro corsi principali (Mazzini, Garibaldi, Diaz e della Repubblica), che convergono sulla piazza A.Saffi.
Su di essa si affacciano alcuni fra gli edifici più rappresentativi delle varie epoche cittadine: la basilica romanica di San Mercuriale con l’imponente campanile originale del XII secolo;il Palazzo Comunale, sede del Municipio, risalente al XIV secolo e rimaneggiato più volte, con la Torre Civica (o dell’Orologio);i quattrocenteschi Palazzo del Podestà e Palazzo Albertini, sede di interessanti esposizioni; il novecentesco Palazzo delle Poste, esempio di architettura del Ventennio di cui troviamo tracce significative anche negli edifici di Viale della Libertà e Piazzale della Vittoria, nei pressi della Stazione ferroviaria.
Orario
14:30
Note
50,00 euro cad. comprensivo di biglietto, guide, whissper, contributo attività
dell’Associazione.
Max 25 partecipanti
iscrizione e pagamento entro il 23 gennaio 2024
tramite bonifico bancario e/o in segreteria
Per maggiori informazioni scrivici nel Form sottostante o chiama lo 0422.658952 oppure al cellulare 388. 8008622. Grazie.
Luogo
Gallerie d’Italia, p.zza Scala 6, Milano
Orario
11:30
Luogo
Palazzo Reale, p.zza Duomo 12, Milano
Orario
15:30